Il trapianto di capelli presenta alcuni limiti numerici impossibili da ignorare. Le unità follicolari prelevabili non sono infinite, ed è essenziale tenere in considerazione tale aspetto se si vuole evitare di danneggiare irrimediabilmente l’area donante.
La Tricopigmentazione, evoluzione temporanea della Scalp Micro Pigmentation, consiste nell’introduzione di un pigmento bio-compatibile nel derma, al fine di donare al cuoio capelluto un aspetto più folto.
Negli ultimi anni questa tecnica estetica è stata adottata da sempre più cliniche specializzate nel trapianto di capelli, tra cui le migliori al mondo, come valore aggiunto alla chirurgia, per migliorarne la resa estetica.
In caso di trapianto ben riuscito, la Tricopigmentazione può essere eseguita con capello lungo, per coprire quelle trasparenze ancora presenti dopo la chirurgia. Nascondendo il colore del cuoio capelluto, visibile attraverso i capelli, lo scalpo risulta otticamente più folto.
A livello tecnico, l’operatore specializzato deve posizionare i puntini in maniera equidistante, lavorando, in diversi step, tra i punti già realizzati aumentando la densità in modo graduale e sistematico.
La Tricopigmentazione può essere eseguita anche in caso di trapianto mal riuscito. Molto spesso il paziente, non soddisfatto, decide di rasarsi i capelli. La tecnica serve, in queste circostanze, a rendere omogenea l’area interessata dal trapianto, dove, in alcuni casi, gli innesti hanno una dimensione innaturale ed eccessiva rispetto ai capelli naturali.
Tecnicamente l’operatore dovrà non soltanto ricreare le diverse densità che caratterizzano uno scalpo rasato, ma anche uniformare otticamente tutto il cuoio capelluto.
Nel momento in cui il paziente, in seguito a un trapianto, decide di rasarsi poiché insoddisfatto, inevitabilmente l’area donante sarà esposta, e di conseguenza le cicatrici della chirurgia.
Gli esiti cicatriziali cui ci si può trovare di fronte sono di due tipologie: una cicatrice di forma allungata a forma di sorriso che può estendersi da un orecchio all’altro, nel caso in cui il chirurgo abbia eseguito un trapianto Strip, o piccole cicatrici di forma circolare qualora le estrazioni siano state eseguite con metodo FUE.
Il trapianto Strip o FUT (Follicular Unit Transplantation) consiste nella rimozione di una losanga di pelle dalla zona occipitale dello scalpo. Da questa losanga, si selezionano le unità follicolari che saranno poi innestate nella zona glabra o diradata.
Il trapianto FUE (Follicular Unit Extraction), diventato famoso grazie all’avvento dei chirurghi turchi nel trapianto di capelli, prevede l’utilizzo di uno strumento chiamato punch per l’estrazione delle singole unità follicolari. Le fasi successive del trapianto sono identiche a quelle del metodo Strip.
Entrambi gli esiti cicatriziali possono essere camuffati. Per un trattamento di camouflage, è necessario affidarsi a un tecnico di Tricopigmentazione dotato di grande esperienza. Il tessuto è, infatti, differente da quello circostante, e sono necessarie notevoli abilità tecniche per riuscire ad ottenere risultati soddisfacenti senza causare un’espansione del pigmento.
In alcuni casi si consiglia di eseguire un test su una piccola area in modo da osservare il comportamento del pigmento. Qualora il puntino non sia definito, è opportuno non eseguire il trattamento di camouflage; se, al contrario, il risultato è soddisfacente, è possibile procedere con la copertura.